– Con il cambio di maggioranza nel Governo pensate vi saranno cambiamenti di linea sulla sanità rispetto al precedente esecutivo?
“L’auspicio è che ci sia da Sanità e MEF un cambio di rotta sui tagli degli ultimi 10 anni”. Si è voluta l’aziendalizzazione, ma quali sono le aziende che si rilanciano tagliando i finanziamenti. le I circa 40 miliardi sottratti in questi anni al Servizio pubblico hanno davvero ridotto la Sanità in uno stato comatoso. In ogni caso qualsiasi cambiamento non può che vedere coinvolte le Regioni. La crisi del 2008 è stata pesantemente ribaltata sul SSR il cui Fondo di finanziamento è diventato il “bancomat” per numerosi Il Ministro ha dichiarato di voler abolire disuguaglianze e e anche promesso maggiori finanziamenti che sono l’unica vera soluzione alle insufficienze organizzative. In presenza della bozza di intesa del nuovo contratto ci sono quindi tutte le premesse per migliorare lo status del SSN. L’assenza stessa dei rinnovi contrattuali per oltre 10 anni ha reso possibili comportamenti aziendali e non solo, in assoluta violazione delle norme nazionali (legislative e contrattuali). L’organizzazione dei servizi, la flessibilità nell’applicazione della normativa concorsuale, la formazione specialistica ecc. sono tutti campi lasciati liberi dallo Stato. E gli spazi progettuali lasciati liberi dallo Stato sono stati occupati dalle Regioni
– Quali le prime richieste per il neo ministro Speranza?
Un tavolo permanente di confronto con le OO.SS per attivare subito con pressante richiesta del Ministro Speranza lle procedure finanziarie per il prossimo Contratto 2019-2021Quello appena firmato rappresenta solo un passo ,il primo,verso la ripresa del SSN
Sblocco delle assunzioni per tutti i profili professionali della Dirigenza Medica e Sanitaria; rifinanziamento del SSN; finanziamento aggiuntivo del FSN; stanziamento di adeguate risorse economiche per il rinnovo del; valorizzazione, anche economica, delle professionalità mediche e dei dirigenti( farmacisti ,fisici, psicologi etc del SSN). specializzazioni ; dotazioni organiche; standard ospedalieri e territoriali orientati all’efficacia ed efficienza, abbandonando la deriva “fordista”;
ma non dimentichiamo che il primo che dovrebbe verificare come non sono andate bene le cose è il ministro Gualteiri
– Il Patto per la salute non è ancora stato siglato. Chiederete di essere convocati prima della sigla? E in ogni caso quali sono le vostre proposte in merito?
“Il Patto della Salute ci ha visti più volte ai tavoli tecnici con richieste espresse anche all’ultima maratona promossa dal Ministero della Salute. Il nostro documento è stato recepito e pubblicato nel volume di raccolta che è sul sito.. Abbiamo chiesto di dedicare più risorse alla prevenzione e scongiurare i numerosi tentativi di esternalizzazione. Infine abbiamo chiesto di ridefinire gli standard previsti dalla legge Balduzzi”.
– A breve ci sarà la legge di bilancio, primo vero banco di prova per il Conte/2. Ci vuole indicare le tre priorità per la sanità e per gli operatori del settore?
“Finanziamento per il rinnovo del Contratto 2019 – 2021; finanziamento aggiuntivo del FSN; sblocco delle assunzioni per tutti i profili professionali della Dirigenza Medica e Sanitaria.
Occorre rivalutare criticamente l’organizzazione attuale del SSN con massima attenzione ai Servizi di Prevenzione, Diagnostica e Terapia, ovvero al numero e alla consistenza di tutte quelle strutture a valenza trasversale (Radiologia, Laboratorio Analisi, Farmacia, Prevenzione, Salute mentale) di supporto a tutte le altre unità cliniche specialistiche di ricovero o ambulatoriali. con uno sguardo concreto all’ appropriatezza e alla razionalizzazione delle risorse utilizzate.
E poi per tornare all’inizio è necessaria una rivisitazione della aziendalizzazione (l’attuale organizzazione è assolutamente monocratica e troppo spesso inadeguata): i direttori generali andrebbero affiancati da consigli di amministrazione indipendenti. Vanno rivisitati i percorsi formativi universitari con uno sguardo alla pratica clinica corrente e soprattutto agli aspetti manageriali e gestionali. E bisogna porre fine alle nuove forme organizzative Hub & Spoke dei Servizi in favore di organizzazioni super specializzate ad hoc in presidi ospedalieri e territoriali ad alta specificità”.