Dopo 17 mesi di ferraginose trattative, un rush finale di 15 giorni e un serrato confronto di 36 ore abbiamo firmato la preintesa per il CCNL 2016-2018. Abbiamo fatto il nostro dovere in ogni scelta ed ogni passo, mantenendo l’impegno che abbiamo assunto con l’incarico conferitoci. Cercare di ottenere le migliori condizioni possibili per i medici e i sanitari dei servizi. Non è stato un percorso facile. Abbiamo sperato e lottato perché questo contratto vedesse la luce superando ostacoli e resistenze. Vediamo perché.
La Massa Salariale
Prima di tutto per prendere i soldi previsti, ancorchè pochi. Una massa salariale di 400 milioni per il 2018, una media di 3200 euro a testa, circa 260 euro lordi al mese. Pochissimi, ma con la finanziaria imminente e la situazione politica incombente certamente a settembre-ottobre come qualcuno adombrava non saremmo stati meglio trattati. Avremmo perso certamente anche questi fondi con tutte le loro ricadute sulla previdenza e gli emolumenti futuri. Vedremo se chi ha dichiarato oggi che non firma un contratto “boiata” non firmerà tra qualche giorno con la scusa di una firma “tecnica”. E’ un fatto che mentre portavamo avanti una trattativa faticosa con la controparte ed il fuoco “amico” nessuno ha dichiarato sciopero o altro. Tanti ruggiti e pochi fatti. L’unificazione dei fondi, già comunicata due anni fa dall’atto di indirizzo e mai contestata, non solo non porterà danni a nessuno ma anzi ci darà occasione di rientrare sul tavolo delle disponibilità aziendali.
Lo sviluppo di carriera
Abbiamo impedito la marginalizzazione della professionalità, mantenendo la possibilità della carriera gestionale che volevano precludere in cambio dello sviluppo della carriera professionale che abbiamo mantenuto. Gli incarichi di Altissima specialità si aggiungono verso l’alto alla graduazione esistente (il 10% di tutti gli incarichi).
I Giovani
Riconosciuta l’anzianità cumulata anche con le interruzioni di servizio.
Riconosciuta una indennità di posizione di 1000 euro dove prima era il nulla.
Riconosciuta l’obbligatorietà di avere un incarico dal momento dell’assunzione.
Le condizioni di lavoro
Mantenuta la indicazione della sede e del presidio definito come stabilimento.
Aumentate o mantenute le indennità varie delle condizioni di lavoro. Stabilito un tetto numerico alle guardie e possibilità di contrattare nelle aziende la remunerazione.
Questa è solo una prima comunicazione, per fornirvi delle impressioni che fanno si che il bicchiere possa essere valutato mezzo pieno o mezzo vuoto, io credo mezzo pieno. Certamente questo bicchiere vuoto non è e soprattutto in questo momento storico e politico non lo abbiamo rotto, per
non rimanere a tempo indeterminato fuori dai tavoli. Avremmo voluto di più ma con altrettanta certezza vi dico che avremmo potuto non avere nulla. Il
meglio è spesso nemico del bene. Attiveremo durante l’autunno riunioni nelle regioni e negli ospedali che ci consentiranno di
affrontare le trattative regionali ed aziendali importanti come non mai nel momento in cui verso la fine dell’anno il contratto entrerà in vigore. Nell’attesa della ripresa di settembre vi saluto caramente e augurando buone ferie a chi le debba ancora fare ed a chi le avesse fate buon rientro al lavoro, con qualche certezza in più.